Cos’è la musica strumentale e 5 canzoni strumentali di successo

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Come ci suggerisce il termine stesso, la musica strumentale è quella musica composta esclusivamente mediante l’utilizzo di strumenti musicali, senza l’intervento di alcuna parte vocale.

Musica strumentale: quando non servono parole

Nonostante le canzoni più famose nella storia della musica siano rimaste impresse grazie alle parole che componevano i testi e che suscitavano emozioni rimembrando momenti di vita vissuta, non bisogna sottovalutare la forza e il fascino della musica strumentale.

L’assenza della voce e delle parole permette infatti di focalizzare tutta l’attenzione sui suoni emessi dagli strumenti che sanno essere emozionanti, taglienti e penetranti quasi quanto le parole. Ci lasciano immaginare quello che la musica strumentale ci vuole comunicare senza usare il testo, apre le porte alle nostre emozioni guidandole nella direzione che vogliono prendere con assoluta libertà.

Sono proprio le canzoni strumentali che hanno avuto successo negli anni a testimoniare questo, a farci capire quindi come non sia necessaria la voce per dare ritmo a una canzone o per renderla un brano orecchiabile e di tendenza.

Rilassante, allegra, ritmata, malinconica, rock, soul, intimista, la musica strumentale può essere tutto questo nonostante sia una musica senza parole. L’assenza della parte vocale, poi, rende la musica strumentale malleabile e perfetta come colonna sonora o ad esempio come sottofondo di un video: gli strumenti si mettono a servizio delle immagini senza richiedere speciali adattamenti.

Tra le tante canzoni strumentali di successo, ne abbiamo selezionate 5.

5 canzoni strumentali di successo

Sono tante le canzoni strumentali che si ricordano e che hanno avuto successo e risalgono soprattutto agli anni ’70 e agli anni ’80. Ne abbiamo selezionate 5 per voi lasciando per quinta una canzone recente ma che vi farà capire come il testo non sia fondamentale per farvi entrare in testa un motivo.

1 Depeche Mode – Nothing to fear

Il brano fa parte del famosissimo album dei Depeche Mode “A Broken Frame” del 1982 e costituisce la parte innovativa di questo lp con la sua connotazione di romantica e soprattutto strumentale corsa notturna. Un tono drammatico con pochi cambi di ritmo, arrangiamenti elettronici e effetti di vuoto guidati da una base in cui si contraddistingue il suono della tastiera. Un pezzo di successo, energico e ritmato, anche senza la voce di Dave Gahan.

2 The Smiths – Oscillate wildly

Anche qui, come nel caso del brano precedente, la canzone strumentale ha avuto successo nonostante non sia presente la voce iconica di Morrissey. Il brano, contenuto nella raccolta “Louder Than Bombs”, è un insieme di suoni mischiati che comunicano un senso di enigma e mistero grazie ai punti clou segnati dalle corde di Johnny Marr.

3 Paolo Vivaldi – Adriano’s ideas

Il suono di una macchina da scrivere in sottofondo che cresce in un climax sempre più vivo e incalzante rende questo brano strumentale la colonna sonora ideale per la ficition biografica su Adriano Olivetti. Paolo Vivaldi è riuscito a rendere con gli strumenti leggerezza e armonia, ma allo stesso tempo forza e intensità.

4 Henry Mancini & His Orchestra – Love Theme from Romeo & Juliet

Il brano, conosciuto anche come “A Time for Us”, è una canzone strumentale arrangiata da Henry Mancini e deriva dalla musica che Nino Rota scrisse per il film diretto da Franco Zeffirelli “Romeo e Giulietta”. Il brano fu un vero successo pop, inaspettato per molti, tanto da competere con canzoni dei Beatles e dei Rolling Stones.

5 Baauer – Harlem Shake

Abbiamo scelto come ultima canzone strumentale una composizione recente e moderna che si distacca di genere dalle precedenti, per farvi capire al meglio come le parole non siano necessarie per far diventare un motivo di tendenza. Di quelli che entrano in testa e ci rimangono per molto molto tempo. “Harlem Shake” del DJ e produttore statunitense Baauer, diventato virale su internet, è composto da elementi electro house, influenze hip hop interrotte in alcuni punti da un simbolico ruggito di leone.

 

Amiamo la musica strumentale e la coltiviamo perché amiamo la potenza degli strumenti, l’intensità emanata. I suoni che diventano eco e l’orecchio che va a caccia degli strumenti che uno dopo l’altro si rincorrono e si mischiano creando canzoni strumentali uniche, personali e senza tempo.